Perché aprire un blog ti fa fare goal | Cuciverblog
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foto in bianco e nero di ragazze che giocano a calcio

Fai goal col blog: perché aprire un blog per il tuo business

Eccomi al primo blog post  – che emozione! – in cui spiego perché aprire un blog (beh dai, sono coerente). E lo scrivo nel 2021. Se hai idea che i blog siano superati, parte del passato, forse è il momento di ricrederti. Qui di seguito ti elenco i motivi principali per cui dovresti aprire e curare il tuo blog. Ci siamo: partenza, via!

Anzi no, prima ti faccio una premessa necessaria: per un’azienda, o una persona in libera professione, o un’associazione è bene aprire il proprio blog solo se è di qualità.
Mi spiego meglio: data la mole immensa di articoli che popolano il web, non c’è bisogno di contenuti scadenti, né di post scritti solo per riempire quello spazio virtuale “perché mi hanno detto che va fatto”. Ecco, è forse un po’ duro da dire e da leggere, ma – credimi – è meglio di no.

Mi spiace anche dirti che i risultati non arrivano subito, quindi non devi avere fretta. Il blog, infatti, è un investimento a lungo termine. Va alimentarlo con costanza, pensando e studiando un piano editoriale ad hoc e dai contenuti interessanti. Chiarita e assodata la questione, procedo affrontando i motivi per cui spiego perché aprire un blog.

Cos’è un blog?

Forse non devo dare per scontato che tu sappia cos’è. Quello che stai leggendo ora è un post, cioè un articolo di un blog, in questo caso del mio “Cuciverblog”.
È uno spazio online personale o aziendale. Nel mio caso è un mix: essendo libera professionista scrivo per promuovere me stessa e il mio lavoro di copywriter.
Un blog si compone di articoli, di solito organizzati in ordine cronologico, che possono contenere immagini e foto, infografiche, video, podcast, link e possono pure ospitare i commenti di chi legge.

La parola “blog” deriva dalla contrazione di web log (diario di bordo della rete) e nasce nel 1997 dal blogger americano Jorn Barger, che l’ha coniata. Ma è già nel 1994 che l’universitario Justin Hall crea il suo primo sito web personale (Links.net).  In oltre vent’anni di vita i blog si sono evoluti passando dall’essere un mezzo di espressione e comunicazione, soprattutto individuale, anche votato al cazzeggio, a una fonte di informazione e di opinion making.

Scrivere per un blog è diventato un vero e proprio lavoro: per autopromuoversi, creare una community, aumentare la brand reputation, generare lead (contatti), vendere,… Tutto questo lo vediamo meglio poco più avanti nell’articolo.

donne imprenditrici nere al tavolo per una riunione, sorridenti, ognuna davanti al proprio laptop

credits: nappy.co

Come si scrive un articolo per il blog?

Che sia un corporate blog (interno al sito aziendale, all’e-commerce) oppure un blog di una persona libera professionista (solopreneur, freelance) o di un’associazione un articolo deve rispondere a determinati requisiti. Vediamoli insieme:

  • Meglio un testo lungo e approfondito. Se non vuoi scrivere papiri esistono anche altri canali, dove la comunicazione è breve e immediata (ad esempio i social, ma li vediamo più avanti). Ricorda però che più il testo è completo, più Google, e i motori di ricerca in generale, saranno contenti e posizioneranno meglio il tuo articolo, più ricco di parole chiave per la SEO (search engine optimization, qui una definizione di Wikipedia). Per dare un metro di paragone, direi che una buona lunghezza sia intorno alle 1.000 parole.

 

  • Il testo è corretto. Cioè è privo di refusi, errori grammaticali e sintattici. Niente “qual’è”, “un’articolo”, e “piuttosto che” utilizzato con valore disgiuntivo. Per evitare refusi, cliché e formule poco brillanti consiglio sempre di lasciare decantare quanto scritto, un po’ come accade con una bottiglia di vino rosso da fare ossigenare. Ad esempio, io inizio il lavoro di editing (revisione) almeno il giorno dopo aver steso la bozza dell’articolo.

 

  • Il testo è di facile lettura. Bisogna fare in modo che chi legge non si perda in un muro di parole, quindi è bene: suddividere i paragrafi, lasciandoli respirare con uno spazio bianco; inserire punti elenco e grassetti che aiutano la lettura. E, soprattutto, meglio scrivere frasi brevi, non manzoniane. Ricordi l’incipit dei Promessi sposi? Bene, scordiamocelo: non siamo Manzoni e non possiamo permettercelo. Chiarezza e semplicità vincono sempre. Sono importanti anche i titoli e i sottotitoli interni, che spezzano la lettura, e anche questi aiutano Google e la SEO.

 

  • È stimolante e piacevole. Insomma, chi leggerebbe un articolo noioso e dallo sbadiglio facile? Hai già la risposta.

 

  • È utile. Per essere efficace un blog post deve aiutare il tuo pubblico, attuale o potenziale, a soddisfare una curiosità, risolvere un problema. Oppure leggendo gli articoli potrà divertirsi o emozionarsi. In ogni caso, prima di scrivere, chiediti sempre cosa potrebbe essere utile a chi vuoi che ti legga.
    Ti faccio un esempio: se la tua azienda vende cibo per cani e gatti, un’idea per un blog post potrebbe essere quella di risolvere un problema che affligge molte persone che hanno gatti. Potresti scrivere un post che si intitola “10 trucchetti perché Fuffi non si faccia più le unghie sul divano”. Magari non parlerai direttamente dei tuoi prodotti (o perché no?), ma avrai risolto un problema a chi fa parte del tuo target. E se ne ricorderà.

Perché aprire un blog? I vantaggi

Eccoci al punto. Che tu sia un’impresa, o una persona, o un’associazione il ruolo principale del blog è creare un legame attirando chi ha bisogno di soddisfare bisogni e risolvere problemi (espressi nella ricerca su Google), ma anche chi già ti conosce, tenendo così viva la comunicazione tra voi.

Un blog ha dunque il potere di generare una community, alimentare la fiducia e aumentare la brand o personal reputation. Dovrai mostrare che proprio lì, in quell’articolo e in quel blog, le persone trovano quello che cercano, in maniera completa e approfondita. Si fideranno di te o della tua azienda e ne riconosceranno le competenze. Ricordati: queste persone sono prospect, cioè una clientela potenziale. E il blog è un perfetto canale di inbound marketing. Può cioè generare conversioni, in base al tuo obiettivo – vendite, oppure iscrizioni alla newsletter, raccolte di dati,… – grazie a contenuti di valore ed esperienze su misura. Un’ottima strategia digital, direi.

Non è certo un lavoro facile scrivere per il blog. Devi sapere molto bene a chi ti rivolgi, conoscere nel dettaglio qual è il tuo target di riferimento: chi è, quanti anni ha, cosa guarda in tv, cosa acquista, quali sono i suoi valori, etc. Devi cioè studiare e definire le personas.

Devi anche sapere cosa cercano e come cercano nel web i tuoi prodotti o servizi prima di poter scrivere un articolo. Perché, ti chiederai. Perché la Seo è – ahimè – fondamentale per farti trovare nel mare magnum del web. E quindi bisogna studiare le keywords (parole chiave) e l’architettura del testo, i titoli, i sottotitoli, la meta description, gli alt text (questi anche per una questione di accessibilità).

Già, non è un lavoro facile. Non dimenticare inoltre di scrivere in modo chiaro, semplice, accattivante e corretto. Sì, anche e soprattutto se lavori nel settore legale, fiscale, medico, sanitario.

schermata di wordpress in bianco e nero dove in primo piano c'è scritto "aggiungi un nuovo post" e "inserisci il titolo qui"

credits: foto di Werner Moser da Pixabay

Vuoi sapere altri vantaggi del blog?

È un owned media, cioè è un mezzo di tua proprietà e non sottostà a dinamiche esterne, a differenza dei social, che sono di proprietà altrui. Ad esempio mr. Zuckerberg può decidere di cambiare le regole quando vuole: può bloccarti, eliminarti l’account, renderlo a pagamento, cambiare gli algoritmi gettando così alle ortiche anni di lavoro e di sudore.
Il blog è mio e me lo gestisco io, invece. Tiè.

E ancora, rispetto ai social, ti permette maggiore libertà di espressione non avendo un limite massimo consentito per il testo.

Altro fattore, non di poco conto: il blog è un canale che permette flessibilità nei contenuti. Puoi parlare di tutto, anche di argomenti complessi – regime fiscale, politiche per il lavoro, prevenzione – l’importante è che tu lo faccia in modo chiaro e comprensibile. Anzi, il blog è indicato proprio per quei business in settori complessi e un po’ ostici, che necessitano di spiegazioni e approfondimenti.

E poi, vuoi mettere, quando non sai più come alimentare il tuo piano editoriale social, che fonte ricca di contenuti può essere il blog? Puoi spezzettare l’articolo in diversi post, o dare vita a un video, o a un reel di Instagram a tema. Puoi anche fare in modo che il traffico si alimenti a vicenda, tra blog e social. Fantastico, vero?

Un’ultima cosa importante: il blog ti deve rispecchiare. Deve avere il tuo tono di voce, o tone of voice, non quello della concorrenza. Altrimenti non sarebbe credibile, anzi risulterebbe tutto piuttosto artificioso perché non ti si riconosce.

Perché aprire un blog: la mia esperienza

Da neo freelance, i blog mi sono stati utilissimi per districarmi in questo nuovo percorso lavorativo e fiscale, ma lo sono tuttora per continuare ad aggiornami come copywriter freelance. Così ho deciso, per strategia e personal branding, di dare vita al mio blog, in quanto strumento utile per farmi conoscere e mostrarmi per come scrivo, per i contenuti, la professionalità, il linguaggio inclusivo. Insomma, devo alzare la mano e dire al web: «Ehi, ci sono anche io come copywriter e queste sono le mie caratteristiche, che mi differenziano dalla concorrenza».

Allora, sono riuscita a mostrarti tutte le potenzialità del blog?

Se non hai tempo per prenderti cura del blog possiamo compiere questo grande passo insieme. Contattami per parlarne oppure per avere ulteriori informazioni su cosa posso scrivere per te. Ecco la mia mail: silvia@cuciverba.com

Silvia
silvia@cuciverba.com


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